Questa, che è la seconda canzone di "METEO TEARS", è nata da un mio fortunato arpeggio alla chitarra.
Il testo è venuto fuori ispirato dai versi di Emily Bronte (anzi l'incipit è proprio suo).
Inizia come una ninna nanna chitarristica, per esplodere poi con un disperato delirio di archi nel ritornello.
Il tema della canzone è quello della "crescita" mentale; arriva per tutti prima o poi il momento della maturità, quello per cui i "giovani pensieri", dell'entusiasmo e della curiosità, spariranno dal nostro cervello. Ma noi cerchiamo di tenerli in un angolino...
Non dormire, non sognare.
Questo giorno luminoso non durerà -
non può durare in eterno.
Una felicità come la tua
sarà ripagata con anni di oscurità, tormento e lacrime.
Molto più dolce del calmo piacere
più puro e più elevato, senza misura
Ma presto costretto a trasformarsi
in una disperazione senza fine e senza speranza.
E tutto ciò che cambierà le tue ciglia angeliche,
è racchiuso in una canzone che non so
Tra i tuoi capelli cercherò di nascondermi
Ad aspettare che muoia il dolore...
Ma non giudicare me, perchè mi preoccupo
Delle nuvole che soffrono sulla tua testa
Veloci come le bugie ed i crimini
i giovani pensieri diranno addio.
Addio, addio ... i giovani pensieri diranno addio.
2 commenti:
Questa canzone e' di una poeticita' unica, disperata dolcezza. e' stata la prima arrangiata con i nuovi soundfont. In effetti le sviolinate che si sentono riflettono sono uniche...
mi ricordo l'entusiasmo al momento della genesi della canzone: tra tutte quelle che jan strimpellava sulla chitarra questa mi colpi' subito, aveva la magia dell immediatezza, seppur nella sua disperazione emotiva. e' stato fantastico ricamare nella mente sopra quegli accordi, immaginarsi l'arrangiamento, e le atmosfere, e poi per magia vederle concretizzate proprio come le si era pensate. bellissime scintille, tuoni e lampi, o come direbbe Yana "tuorli e lamponi" (PS che risate quel giorno in cui innocentemento scambio queste parole....)
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