16.8.06

w la pirateria!


W la diffusione libera del pensiero, delle parole, del materiale...
Pochi si sono accorti che la musica non è morta SOLO grazie alla diffusione su Internet, ai vari peer to peer, ecc ecc. E senza la diffusione "illegale", riflettiamo un attimo cosa sarebbe la musica "downloadabile legalmente": una massificazione incontrollata (o invece controllata dalle major), un supermercato virtuale di canzoni scaricate ad un prezzo tra i 25 e i 99 centesimi, caricate a caso su un lettore mp3 - che sia Apple o Microsoft, o Sony o PinkoPallo, in una sorta di guazzabuglio senza capo nè coda e con pochi sentimenti. Canzoni digitalizzate, copiabili un numero limitato di volte, compatibili solo con il riproduttore della tale marca, che creano perlappunto un sistema "chiuso", imbrigliato, anche se ti sei pagato e scaricato legalmente i tuoi brani preferiti. Il mercato i-tunes e compagnia bella è raddoppiato nel 2005 rispetto al 2004 (grazie), ma chissà quali saranno gli scenari futuri...
Io non ci sto: io voglio uscire a comprare in negozio il mio cd. Voglio averlo "tra le mani", rigirarlo, osservare la grafica, vedere i titoli della tracklist, guardare il prezzo; voglio vedere la faccia del negoziante, quando gli chiedo un cd assurdo o introvabile, mi piace che sia addirittura lui a volte a chiedermi "ma che musica è?"; mi piace andare a casa soddisfatto, aprire la confezione, annusare il cd, sfogliare il booklet, leggere i testi. Mi piace. Ascoltarlo per intero, ignorando le funzioni "repeat" o "random" del lettore, dalla prima all'ultima canzone, di un fiato, con la consecutio che i musicisti hanno scelto.
Mi piacerebbe pagare un prezzo giusto (se una canzone singola su internet costa meno di un euro, un cd dovrebbe costare 12-13 euri)... massimo!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Da buon ligure mi soffermo a commentare l'ultima frase....il costo.
Credo che moltissima gente comprerebbe un cd originale se il prezzo fosse adeguato....non c'è paragone, come tu ben dici, tra una serie di canzoni scaricate e il gusto del cd originale. Ma poi mi chiedo: qualche anno fa, quando il discorso pirateria non esisteva o era agli albori, era così bello avere un cd nuovo? oppure queste sensazioni si sono sviluppate a causa della pirateria, facendo diventare un gesto, un acquisto normale, in qualcosa di speciale? E' vero, la pirateria ci ha regalato una cosa nuova per sentirci felici, un cd nuovo di zecca!

Gian ha detto...

A'nfatti! E la stessa roba non era successa per i vinili? Prima li cacavano in pochi, da quando ci sono i cd, ecco spuntare "il fascino del vinile". Comunque anche per i dischi, l'emozione di riuscire a comprarsi l'album tanto agognato con tutti i momenti annessi e connessi era positiva...
Io mi ricordo ancora il primo vinile/musicassetta/cd acquistato. E voi!???!?!?!? Mo' apro un altro post. Apro-post.

Anonimo ha detto...

bel post!!!
mi piacciono tutte queste considerazioni...anchio sono un cultore dell ascolto dalla 1 alla 11 secondo la consecutio dell'artista:-) l'album rappresenta uno squarcio di vita, una canzone singola estrapolatadal suo contesto e' molto piu' asettica... purtroppo nella lavatrice consumistica che e' la vita ai giorni d'oggi si possonmo lavare solo i panni bianchi di poco valore (tipo mutande sporche di cacca.)...invece un album e' una capo pregiato di seta, ci vogliono i detergenti piu' delicati e basse temperature per ottenere i migliori risultati...
in genere la gente o lava solo mutande o peggio ancora lava capi pregiati con lo stesso programma:-) col risultato che poi li sporca della merda degli slip.....

Gian ha detto...

Cribbio Silvio.
Sei un poeta pulp.

Anonimo ha detto...

Senza offesa, sono tutte scemenze. Non sono un pirata incallito, sono un ex fan dell'originale, su cui ho spesso somme non indifferenti. E me ne sono pentito. Ma quante cazzate, il gusto dell'originale... dovete sposarvelo il dischetto? svegliatevi, non significa niente. L'importante è che i contenuti siano usufruibili, a prescindere che vengano da cd, dvd, Internet ecc... e che la qualità sia accettabile PER L'USO CHE SE NE DEVE FARE. Non serve una qualità estrema per l'ipod, per la palestra, per la macchina. Per la qualità media delle cuffie possedute dall'uomo della strada. Per gli impianti scontatissimi dei centri commerciali. Cioè per la maggio parte dell'hardware musicale venduto. Quindi ben venga il file sharing, con mp3 di buona qualità per un uso di tutti i giorni ed i rip in APE/FLAC/ISO... per i più esigenti. Io con gli originali ho chiuso e mi pento, senza ipocrisie, di tutti i soldi che ci ho bruciato sopra. W la praticità e la scelta che solo il p2p può offrire (trovatemi nei negozi una buona scelta di black/folk metal e generi non commerciali simili).