sono riusciti anche a strumentalizzare i sentimenti piu' intimi di una famiglia a fini puramente politici. la nostra classe dirigente e' ormai di esempio solo a se stessa.
la chiesa e' un parassita incurabile che si e' infiltrato in tutti i tessuti della societa' civile.
In tutta questa storia, l'unica nota di speranza me l'ha data il padre della ragazza, che si e' tenuto tutta la sofferenza nel suo cuore e armato solo dell'amore per la figlia ha combattuto una battaglia contro tutti, un po' come don chisciotte.
L'Italia e' cosi': o ti rincoglionisce, o ti uccide, oppure ti trasforma automaticamente in un eroe.
nei cartoni animati di quando ero piccolo gli eroi alla fine vincevano sempre spero che succeda cosi anche da noi, lo spero per noi e per i nostri figli.
14 commenti:
ti opponi ancora alla legge contro il velo islamico (e altri espliciti simboli religiosi) nelle scuole repubblicane?
Fresca fresca: http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/prof-crocifisso/prof-crocifisso/prof-crocifisso.html
Ti prendono a schiaffi, e ti dicono di porgere l'altra guancia per favorire il compito!
un conto e'la liberta' individuale di indossare un velo o un crocefisso o qualunque altro simmbolo.
un altro e' che in un luogo pubblico di uno stato laico vengano messi in mostra simboli religiosi.
io non ho nulla contro la religione, ma credo che ognuno debba coltivare la sua fede individualmente, e' una questione troppo personale perche' lo stato debba interferire.
se uno e' cattolico o musulmano che vada in chiesa o in moschea per vedere i suoi simboli.
mi fa arrabbiare il fatto che ci si a spetta che dei luoghi pubblici debbano promuovere la religione.
se uno vuole si puo' iscrivere a una scuola cattolica.
poi sul fatto di esercitare la tua liberta' di indossare simboli religiosi a scuola, in effetti sono in dubbio...
Ho resistito alla tentazione di scrivere di questa triste vicenda e continuerò a farlo. Mi tengo le considerazioni e soprattutto i dubbi - tantissimi, non dipanabili - per me. Che sono cattolico, e sono uomo di scienza, e dovrei essere destrimane, se conta qualcosa. Però, di fronte al mistero della vita e della morte sono sopraffatto. Dico solo che forse la storia di Eluana doveva rimanere privata, così come per 17 anni lo è stato il dolore dei genitori. E che il silenzio sarebbe stata la cosa migliore anche per rispetto verso le altre centinaia di Eluane che vivono nel nostro paese la medesima condizione...
E che la legge sul testamento biologico va affrontata - e dovrebbe essere affrontata - lontano da ogni spinta emotiva contingente.
Magari sostituiamo il crocifisso con la foto di Che Guevara o di Fidel. Forse il prof sarebbe stato più contento...
17 anni di silenzio? Assulutamente no! Il padre ha frequentato molti tribunali, luoghi pubblici per eccellenza, nel tentativo faticoso, ma riuscito, di ottenere giustizia e il riconoscimento di un diritto da parte di uno stato di diritto. Onore al coraggio!
In genere tali questioni si risolvono semiclandestinamente con un atto di pieta'.
D'altronde, se un Giovanni Paolo II ha potuto rifiutare cure e alimentazione negli ultimi giorni di vita, perche' negarlo a chi nella vita non aveva mai imposto agli altri la pratica contraria?
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=FLEBD
tralascio ulteriori commenti, a meno che non me li chiediate, sulla vicenda di eluana. ognuno e' in grado di formarsi la propria opinione.
in generale, seguendo le discussioni di questi giorni, quello che per me e'inconcepibile e' che ci sono tante persone, in prevalenza cattolici, che vogliono negare la liberta' di decidere, quando si e' ancora in vita, come morire qualora ci si ritrovasse in condizioni estreme.
negare questa liberta' all'individuo per me e' letteralmente assurdo.
PS: purtroppo non ho mai visto la foto del "che" appesa in classe. al contrario sono stato obbligato a dire una preghiera ogni mattina (alle elementari), a subire un'ora di religione (alle medie), e a scegliere quasi obbligatoriamente lóra di religione alle superiori. io ho scelto una scuola pubblica in uno stato laico, cosa c'entra il cristianesimo con chi non e' credente? perche' non mi hanno parlato del corano, del buddismo o dell'indú o di confucio? ripeto la mia idea, la religione deve strasene fuori dalla scuola pubblica. e'una cosa troppo personale.
Incredibile; mi sembra di stare al bar quando vince o perde una cazzo di squadra di calcio: tutti allenatori con le soluzioni giuste al momento giusto! Mai un dubbio, solo certezze.
Possibile che tutti i cazzoni siano a Roma (o nei dintorni) e i prodi e/o saggi siano a casa a pigiare i tasti sulle tastiere del computer (me compreso)? Tutti cazzoni dagli albori dell'umanità a oggi; solo ora riusciamo a intravedere la luce, quella vera: la soluzione del neoilluminismo! Scommetto che avete anche già pronte le soluzioni per il medio-oriente e per la fame nel mondo...
¡A tomar por el puto culo!
Carlos
wov, che bella scossa di commento.
per quanto mi riguarda, io non ho soluzioni miracolose per problemi cosi profondi, oserei dire filosofici. Ognuno e' libero di pensarla come vuole.
Il punto e' proprio questo: io ho detto e' libero, molti vorrebbero invece imporre la propria convinzione agli altri.
IO voglio essere libero di scegliere, quando ne sono in condizione, e non vorrei mai che qualcun'altro scegliesse per me.
Non saranno certo le mie critiche a dirimere la questione millenaria tra stato e chiesa, ma almeno voglio avere la liberta'di parlarne. o mi vuoi togliere pure questa?!?!
"tutti zitti!! e fate quello che Berlusconi e Gesu'ci hanno dettato!!"
qua siamo veramente fuori dal mondo... a volte mi sembra veramente di vivere in una dimensione parallela
Non credo che Gesu' sarebbe contento di essere messo nella stessa frase con Berlusconi, su questo argomento. E nemmeno dei suoi rappresentanti in terra. Lo dico senza nessuna ironia.
anch'io sono convinto che Stato e Chiesa siano due entitá ben distinte
...è vero. Ê vero anche però che ora tu caro Silvio (senza ironia) non sei "nella condizione": tu ora stai bene.
Ma a parte questo, vorrei significare che la religione sembra non essere la soluzione (neppure a me); ma neppure la Logica strettamente finalistica.
Carlos
intendevo proprio dire quello: trovo giusto che quando uno e' in condizione di decidere, sta bene, nel pieno delle sue capacita', e scrive come vorrebbe essere trattato qualora si venisse a trovare in stato di coma vegetativo, che la sua volonta' venga rispettata.
qua non si tratta di logica, ma di sentimenti e di valori:
il sentimento di giustizia e il valore della liberta'
Posta un commento