10.9.08

11 Settembre: i moventi (fonte wikipedia)

Comunque la si voglia vedere e' pazzesco.
E considerando le vicende odierne pare che la storia non abbia insegnato nulla,
ne ai popoli, ne ahime' ai nostri governanti.

Molte conclusioni della commissione dell'11 settembre sui moventi degli attacchi sono state condivise da altri esperti. L'esperto di anti-terrorismo Richard Clarke ha spiegato, nel suo libro Against All Enemies, che le scelte di politica estera degli Stati Uniti, inclusi «il confronto con Mosca in Afghanistan, l'invio delle forze armate statunitensi nel Golfo persico» e «il rafforzamento di Israele come base per un fianco meridionale contro i sovietici», contribuirono a formare le motivazioni di al-Qaida.[104] Altri, come il corrispondente dall'estero del The Observer Jason Burke, sottolineano l'aspetto politico dei moventi, affermando che «bin Laden è un attivista con un'idea molto chiara di ciò che vuole e di come spera di ottenerlo. Questi mezzi possono essere molto distanti dalla normale attività politica [...] ma la sua agenda è fondamentalmente politica».[105]

Molti studi si sono concentrati anche sull'insieme della strategia di bin Laden per individuare il movente degli attentati. Per esempio, il corrispondente Peter Bergen afferma che gli attacchi erano parte di un piano volto a far incrementare la presenza militare e culturale degli Stati Uniti nel Medio Oriente, forzando in questo modo i musulmani a confrontarsi con le "malefatte" di un governo non-musulmano e a stabilire governi islamici conservatori nella regione.[106] Michael Scott Doran, correspondente di Foreign Affairs, enfatizza l'uso "mitico" del termine "spettacolare" nella risposta di bin Laden agli attacchi, spiegando che si trattava di un tentativo di provocare una reazione viscerale nel Medio Oriente e di assicurarsi che i cittadini musulmani reagissero il più violentemente possibile ad un aumento dell'impegno statunitense nella regione.[107]

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