12.4.07

Questo è un uomo

Vent'anni fa moriva suicida Primo Levi... autore di "Se questo è un uomo", autore che  può passare facilmente nel tritacarne della scuola italiana, magari anche senza lasciare traccia se non dettata da una certa emotività... A prescindere, tutti dovrebbero (ri)prendersi in mano il suo romanzo... le sue parole sono oggi più che mai attuali, proprio perchè il dolore estremo che Primo Levi ha incontrato, non muore mai...
i genocidi si susseguono, più o meno insabbiati...
Ecco alcuni passi significativi:
 
"Immaginate un uomo a cui insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto di perdere se stesso…"
 
"Siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti ad ogni offesa, votati a morte quasi certa, ma una facoltà ci è rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l'ultima: la facoltà di negare il proprio consenso"...
 
 
E infine la poesia che funge da incipit al libro...

"Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi."

 

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