14.2.11

Se il cd "SCONOSCIUTI e IMPERFETTI" di Gerardo Pozzi avesse avuto la copertina pensata originariamente (e qui c'è lo "sgup" alla Biscardi) sarebbe stato più facile recensirlo.



La battuta d'apertura sarebbe stata "bufale in copertina, ma niente bufale dentro il cd": infatti ogni brano, ogni verso del cantautore, ogni nota, ogni strumento, ogni pagina del booklet, ogni splendido disegno di Debora Fior, insomma tutto quello che c'è oltre la plastica è qualcosa di estremamente emozionante e profondo. Essere profondo come Pozzi (gioco di parole) è estremamente raro e difficile al giorno d'oggi, e non solo artisticamente. Gerardo ci dimostra che l'emozione è nelle cose più semplici, che siano ricordi podistici del passato, che sia la solitudine di un sabato sera, di una vecchiaia, di una vita, che sia il guardare la realtà con occhi disincantati, senza sovrastrutture, per quindi trasmetterla in maniera più vibrante. Anche con dei gargarismi.

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