
La casualità di certe notizie... Nel X anniversario della scomparsa di De Andrè, arriva la notizia di un progetto del comune di Genova che vorrebbe regolamentare la prostituzione, a certe condizioni, nei carrugi della città. Chissà come l'autore di "Bocca di Rosa" avrebbe commentato questa notizia...
"La chiamavano bocca di rosa metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa.
Appena scese alla stazione nel paesino di Sant'Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo che non si trattava di un missionario.
C'è chi l'amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro lei lo faceva per passione.
Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito ha il cuore libero oppure ha moglie.
E fu così che da un giorno all'altro bocca di rosa si tirò addosso
l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso.
Ma le comari di un paesino non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto si limitavano all'invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.
Così una vecchia mai stata moglie senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute le apostrofò con parole argute:
"il furto d'amore sarà punito- disse- dall'ordine costituito".
E quelle andarono dal commissario e dissero senza parafrasare:
"quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare".
E arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i carabinieri al loro dovere vengono meno
ma non quando sono in alta uniforme e l'accompagnarono al primo treno...
Alla stazione c'erano tutti dal commissario al sagrestano
alla stazione c'erano tutti con gli occhi rossi e il cappello in mano,
a salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese,
a salutare chi per un poco portò l'amore nel paese.
C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva
"Addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera".
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva molta più gente di quando partiva
chi manda un bacio, chi getta un fiore, chi si prenota per due ore.
Persino il parroco che non disprezza fra un miserere e un'estrema unzione
il bene effimero della bellezza la vuole accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila e bocca di rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano. "
3 commenti:
voglio fare un commento da cui so gia'che scaturiranno un mucchio di critiche:)
anchío come tutti in questi giorni sono stato inondato di notizie e musiche di de andre'.
lo stimo tantissimo, come uomo e come poeta. credo chelui sia dei cantautori che conosco quello che meglio abbia utilizzato la lingua italiana in musica, per creare delle poesie.
e poi ha una voce veramente da brividi, calda ed avvolgente.
pero', non c'é niente da fare, le sue musiche non mi trascinano, non mi appassionano ed e'per questo che adesso tutti mi salteranno addosso....;-)
a plus
Le preferenze su amore/sesso, musica, cucina (e ovviamente squadra di calcio) sono le ultime cose di questo mondo ancora legate a emozioni irrazionali, puro istinto animale... per me e' quantomeno inutile cercare di giudicarle. Percio' hai tutto il diritto di dire che De Andre' non ti piace.
Neanche a me De Andrè è mai piaciuto molto... lo ho imparato ad apprezzare da un paio di anni a questa parte, ed in maniera comunque superficiale. Da quanto ho - frammentariamente - ascoltato, riconosco finora 2 cd-capolavoro, che mi sento comunque di consigliare a tutti. "Non al denaro, non all'amore, nè al cielo" (1971) ispirato all'Antologia di Spoon River - e "Creuza de ma" (1984) interamente in genovese, caposaldo della musica etnica.
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