VITTORIO VENETO |
Medici e musicisti insieme per le rime |
Pozzi e Dazzi hanno pubblicato un libro di poesie a quattro mani per De Bastiani |
![]() |
Vittorio Veneto "E sogno/ che un giorno qualche pazzo si metta a/ pubblicare quel che scrivo/ e che qualcun altro ci si ritrovi nei miei pensieri". Sono versi di Gerardo Pozzi, ed è un sogno che si è avverato. Perchè in tandem con Gianmarco Dazzi, ha appena pubblicato con De Bastiani "Poesie per caso", antologia dei versi di entrambi. E la scelta del partner di pagine non è casuale. Perchè Dazzi (1973) e Pozzi (1972) sono quasi coetanei; sono entrambi a Vittorio Veneto solo da pochi anni, giacchè l'uno è ligure, l'altro bergamasco; sono bassista e batterista dei 3+1 per caso e degli Heliotrope Bouquet; lavorano nel campo della sanità, perchè Dazzi è radiologo all'ospedale di Vittorio Veneto, Pozzi fisioterapista al Piccolo Rifugio e altrove. Poeti, dunque, lo sono per caso, come da titolo del libro. Per un caso ostinato, però: Dazzi scrive versi da almeno un decennio, mentre Pozzi confessa che «ho trovato delle "poesie" (le virgolette sono sue) scritte e battute a macchina da me nel lontano 1981, quando avevo 9 anni: sono ridicole ma fanno anche tenerezza». Evidentemente Gerardo già allora avvertiva quel che adesso convintamente esprime: «la poesia è un bisogno. Una droga bellissima senza controindicazioni o effetti collaterali»Ma che cos'è poesia? «Quando parli di ciò che ti circonda e con un linguaggio semplice...io credo che questa sia una forma di poesia». E semplice, infatti, è il suo linguaggio: una poesia che non fa alcun filtro tra l'anima e il foglio, piena di entusiasmi.Più riflessivi, per forma e per contenuto, i versi di Dazzi, anche se Gianmarco confessa: «il mio desiderio inconfessato è riuscire a scrivere come Gerardo!».Perchè scrivono? Pozzi: «Per aiutare me, ma anche naturalmente per comunicare. Voglio che da ciò che scrivo appaiano speranza ed ironia, che sono quelle che han salvato me da autodistruzioni quasi certe...». Dazzi: «Non ho pretesa di lasciare chissà quali messaggi ai lettori; forse l'unica speranza è quella di poter trasmettere le stesse emozioni». E perchè un libro insieme? «Abbiamo unito le forze - spiega Dazzi- per vincere la timidezza e la ritrosia e per suggellare la nostra amicizia, costituita anche grazie ad identiche passioni e concezione dell'Arte». Tommaso Bisagno DA "IL GAZZETTINO" del 30.03.08
|
30.3.08
ARTICOLI PER CASO...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
queste si che son soddisfazioni, complimenti!!
a proposito ho dato il CD di metotears ad un amico/collega, che non perde occasione di farci i complimenti e di apprezzarne lo sforzo. considerando anche che non e' ne uno stupido ne un bugiardo, i suoi complimenti, che ti giro con piacere, per me valgono doppio
Yo.
Grande... Mi è venuta voglia di riascoltarlo...
Posta un commento