"Fai come faceva Baudelaire"... questo il consiglio dei toscani BAUSTELLE, attesi a questo quarto album - il secondo con una Major - con molte aspettative. C'è da dire che il lavoro è molto corposo, ricercato, e i Baustelle, autori di un pop-rock molto raffinato e d'autore, possono piacere o non piacere. A me piacciono. Piace il cantato quasi sempre a due voci, la musica estremamente orecchiabile e stridente rispetto ai testi, sempre spiazzanti. Le radio passano infatti tranquillamente il singolo (che brutta parola) "Charlie fa surf" canzone radiofonica ma dalla tematica tutt'altro che "facile". Tant'è. Un'esperienza da fare, l'ascolto di questo disco, che - come dicono loro nel booklet - va ascoltato ad alto volume, e non in sottofondo. Aggiungo che va ascoltato a lungo, e possibilmente, d'un fiato: per permettere ai BAUSTELLE di catapultarci in un universo musicale parallelo, sognante e poetico, ma che scopre brutalmente le ferite della nostra società.
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