ROMA
È stata scoperta la «macchina della memoria», una molecola chiamata PKMzeta, una sorta di motore sempre acceso e continuamente coinvolto dal sistema nervoso per consentire al nostro cervello di mantenere memoria di quanto facciamo ed apprendiamo...
...Cosa succede nel nostro cervello quando apprendiamo e come vengono mantenuti i ricordi? Vengono, forse scolpiti permanentemente nei circuiti cerebrali, come un’iscrizione su una tavoletta di argilla? Dalla ricerca sembrerebbe proprio di no. In realtà, spiegano gli scienziati, il processo che consente di mantenere la memoria a lungo termine è molto più dinamico e coinvolge una piccola macchina molecolare, che, se però viene fermata, la può anche cancellare....
....Cosa succederebbe, allora, se l’azione di PKMzeta, fosse «silenziata», o inibita? Potrebbe verificarsi, hanno ipotizzato gli scienziati, un capovolgimento della situazione, e cioè una «marcia indietro» del cambiamento avvenuto nella sinapsi grazie all’azione della molecola. Per scoprire quale fosse l’effettivo ruolo di PKMzeta nella neocorteccia, l’area del cervello deputata alla memoria a lungo termine, alle funzioni cognitive superiori e al linguaggio, Dudai e colleghi hanno iniettato in topolini di laboratorio, precedentemente addestrati per «evitare» determinati sapori, un farmaco in grado di bloccare l’azione della proteina nell’area corticale associata al gusto e alla memoria. I risultati della sperimentazione hanno confermato quella che all’inizio era solo un’ipotesi: infatti, a prescindere dall’addestramento a cui erano stati sottoposti, dopo la somministrazione del farmaco, i topolini hanno dimenticato tutto quello che avevano appreso un mese prima per evitare un gusto ritenuto spiacevole. Gli scienziati si dicono soddisfatti della procedura seguita per cancellare dal cervello dei topolini la memoria di un condizionamento indotto ed è la prima volta, sottolineano, che viene dimostrato che è possibile far sparire dal cervello memoria di qualcosa anche a distanza di tempo dalla sua formazione. «Si tratta di una scoperta importante - ha commentato Dudai - perché dimostra che la memoria non è qualcosa di statico scolpito nel cervello, ma è il risultato di un processo di conservazione (del ricordo) che ha un bisogno continuo di combustibile , e perché implica un importante potenziale clinico per lo sviluppo di farmaci capaci di »rinfrescare« e stabilizzare la memoria».
1 commento:
chissa' se e' anche possibile riesumare ricordi/emozioni "atrofizzate". sara' scioccante quando potremo decidere cosa ricordare e cosa cancellare artificialmente.
lancio un sondaggio, se vi guardate indietro, quali sono le tre cose che vorreste cancellare dalla memoria e le 3 che invece vorreste riesumare (questa e' difficile perche'....chi se le ricorda?:-)?
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