"Io credo che ci vorrebbe gente autorevole che fosse consapevole dell'importanza culturale della musica, che da sempre dà voce al nostro io bambino, e che è stata sempre in grado di anticipare quanto si muoveva o stava per arrivare all'universo mondo, e ora attraversa la sua crisi più profonda. Ci vorrebbero parole forti, iniziative forti, autorevolezza.
A volte guardo le facce di certi discografici anche importanti che conosco da una vita, e mi cadono le braccia. Non ho mai visto brillare nei loro occhi una luce che andasse oltre il lancio dell'ultimo disco dell'ultima scoperta: non ho mai letto sogni nei loro sguardi, o determinazione, o consapevolezza di un ruolo culturale e sociale che indubbiamente rivestono. Mi è venuto in mente che non era così, prima che le multinazionali si divorassero tutte le etichette italiane, ben felici di farsi divorare. Ognuno ha il dovere di volare alto, nel proprio lavoro, e dunque anche in questo nostro piccolo e così importante mondo: il mondo dei simboli, sempre più appiattiti e indeboliti solo in nome del dio marketing. "
Enrico Ruggeri
1 commento:
io credo che il mondo della musica ancora non abbia digerito la rivoluzione digitale, il fatto che tutti possano scaricarsi di tutto ha creato molta confusione, artisti fasulli che nascono e muoiono come funghi. prima si sapeva chi e cosa valeva la pena di ascoltare, adesso devi fare un opera di ricerca che non sempre e' possibile visti i ritmi della vita moderna...io mi attacco agli artisti che ho amato in passato ed alle loro nuove opere, pero' ho l'impressione di perdermi tutta l'arte proveniente dal mondo underground e che prima riuscivo ad assaporare come un nettare prezioso.
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