Uno dei libri più belli in assoluto letti a scuola durante le ore di Inglese è "Rhyme of the ancient mariner", di Coleridge... considerato non a torto uno dei capolavori della poesia romantica, ci conduce in un ambiente spettrale, gotico, allucinatorio. Fino a vedere la vita e la morte che si giocano a dadi le sorti dei marinai, come in questa illustrazione di Dorè (Silvio la ricorderà, ho tentato di riprodurla con le chine...).
Devo ammettere che quando penso (raramente) e mi metto a filosofeggiare sulla vita, sulla morte e sul dolore, questa è l'immagine che ricorre più frequentemente: essere spettatori inconsapevoli di una partita a dadi tra la vita e la morte, solo in attesa di conoscere - troppo tardivamente il risultato. Vedere per credere anche il blog:
Mentre la nuda carcassa avanzava
le due figure gettavano i dadi:
"Il gioco è fatto! Ho vinto, ho vinto io!"
la donna disse, e tre volte fischiò.
Scomparve il sole e uscirono le stelle
fu buio all'improvviso;
sul mare con un mormorio lontano
si dileguava la nave spettrale.
Ascoltavamo e scrutavamo intorno!
La paura sembrava sorseggiarmi
dal cuore il sangue come da una coppa.
Le stelle erano opache, e densa era la notte.
Il volto del nocchiero biancheggiava
illuminato dalla sua lanterna.
le due figure gettavano i dadi:
"Il gioco è fatto! Ho vinto, ho vinto io!"
la donna disse, e tre volte fischiò.
Scomparve il sole e uscirono le stelle
fu buio all'improvviso;
sul mare con un mormorio lontano
si dileguava la nave spettrale.
Ascoltavamo e scrutavamo intorno!
La paura sembrava sorseggiarmi
dal cuore il sangue come da una coppa.
Le stelle erano opache, e densa era la notte.
Il volto del nocchiero biancheggiava
illuminato dalla sua lanterna.

3 commenti:
mi ricordo benissimo questo disegno. e poi come dimenticare le mitiche ore di inglese:-) quando si piangeva dal ridere per qualche cretinata o bestemmia detta sottovoce....:-)
parlando invece seriamente anchio adesso filosofeggio meno. anche se la ormai la malinconia che ne deriva e' ormai parte integrante di me. la constatazione di quanto siano vuote le nostre vite senza una fede religiosa mi riempie di tristezza anche quando apparentemente "va tutto bene". ed allora vedo il mondo apparentemente incurante di queste cose come dal finestrino di un treno, scorre via. ed alcune volte dal finestrino vedo me stesso e la mia vita e penso: "to', guarda quel cazzone li' come si diverte:-)". le distrazioni che ci creiamo per farci passare meglio la nostra misera esistenza sono l'unica via di fuga per chi non e' credente.
ed allora....vai con le distrazioni: musica. calcio, moglie, figli, vino, droga, prosciutto crudo, libri, cinema, tv, gatto, cane, mamme, nipoti e zie, lavoro, soldi, mare, montagna etc.... in fondo la vita e' tutta qui: un mare di distrazioni!
Bravo Silvio. Non so se è colpa di Everyman, il libro che ho letto recentemente... ma i pensieri di morte affollano quel che resta del mio cervello... E la vita è proprio un insieme di variegate distrazioni; con le sue scadenze e le sue preoccupazioni caduche finge di riempirci gli attimi che ci separano dal grande nulla.
well, have you ever seen this LAW?
time slides away and dry my soul.
....gia' gia' gia'....
ed allora distriamoci a piu' non possoooooo!!!!!!!!!!
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